Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Acquisizione di impianti fotovoltaici

Il 16 febbraio 2022 il Gruppo ha perfezionato l’acquisizione da European Energy S/A, società danese attiva nello sviluppo e gestione di impianti eolici e fotovoltaici, del 100% di Puglia Holding S.r.l., detentrice di cinque Special Purpose Vehicles (SPV) intestatari delle autorizzazioni di costruzione e gestione dei parchi fotovoltaici di ASI Troia, nelle località di San Vincenzo e Montevergine (provincia di Foggia) e del complesso di Palo del Colle (Provincia di Bari).

Gli impianti acquisiti sono stati costruiti tra il 2019 e i primi mesi del 2022 e hanno una capacità installata di 121,5 MW, risultando il più grande parco fotovoltaico realizzato in Italia ad oggi. Il business acquisito presenta un enterprise value di 166 milioni di euro.

Unitamente all’operazione Puglia Holding, Iren Energia ha stipulato un accordo commerciale relativo agli impianti di European Energy in fase di sviluppo per una potenza installata complessiva pari a 437,5 MW in quattro siti localizzati nel Lazio, in Sicilia e in Puglia. L’accordo prevede la possibilità di esercitare diritti a investire in tali assets lungo un periodo di esclusiva e a vari stadi di sviluppo.

Finanziamento a supporto degli investimenti per lo sviluppo del teleriscaldamento di Torino

Proseguendo la cooperazione nell’ambito della sostenibilità ambientale avviata nel 2020, il 25 marzo 2022 la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) e Iren S.p.A. hanno sottoscritto un finanziamento di tipo Public Finance Facility (PFF) per 80 milioni di euro a sostegno degli investimenti di sviluppo della rete di teleriscaldamento nell’area metropolitana di Torino, previsti nel Piano Industriale.

Gli investimenti finanziati sono finalizzati a saturare ed estendere in nuove aree il teleriscaldamento con l’allacciamento di nuove utenze e a migliorare l'efficienza operativa e la flessibilità della rete.

Conflitto Russia-Ucraina

A seguito dell’intensificarsi di uno stato di crisi risalente agli ultimi mesi del 2021, che aveva visto l’invio di soldati russi nei territori di confine con l’Ucraina e il fallimento dei colloqui diplomatici fra la Russia e i paesi NATO, il 24 febbraio 2022 il Presidente russo ha annunciato l’avvio delle operazioni militari in territorio ucraino, determinando l’inizio delle ostilità tra le forze armate dei due Paesi.

A seguito di tali eventi, diversi Stati e Organizzazioni sovranazionali hanno manifestato la loro opposizione all’intervento militare russo in Ucraina. In particolare, il Consiglio europeo, richiamandosi al diritto internazionale, si è espresso affinché la Russia cessi immediatamente le ostilità e ritiri le sue forze armate dall’Ucraina; l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha parimenti approvato una risoluzione a condanna dell’azione militare della Russia, richiedendo alla stessa di ritirare l’esercito dal territorio ucraino. Parallelamente, la Commissione europea ha avviato programmi di aiuti di emergenza, anche tramite un maggiore sostegno finanziario all’Ucraina, e interventi mirati alla mitigazione della crisi umanitaria determinata dal conflitto.

In merito, sono in corso negoziati tra le parti coinvolte al fine di individuare le soluzioni diplomatiche più appropriate volte alla pace, alla sicurezza e alla stabilità internazionale.

L'Unione Europea e altri Paesi (fra gli altri gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Australia, il Giappone e la Svizzera) hanno inasprito e esteso i pacchetti di misure sanzionatorie alla Russia che, seppur con diversi termini di efficacia, si pongono l’obiettivo di colpire i settori strategici e finanziari dell'economia russa, imponendo inoltre restrizioni mirate al Presidente e ad altre figure costituenti la base industriale, difensiva e politica della Russia.

Tali sanzioni hanno prodotto impatti sull’andamento del tasso di cambio della divisa russa (il rublo si è fortemente deprezzato nei confronti dell’euro e del dollaro americano), sui tassi di interesse locali (aumentati al 20% dalla Banca Centrale Russa) e sul corso dei valori azionari delle società quotate alla Borsa di Mosca (con una flessione importante registrata nel mese di marzo).

In tale contesto, il governo italiano sta definendo provvedimenti volti a fronteggiare l'eccezionale instabilità del sistema nazionale del gas naturale derivante dal conflitto in Ucraina, con l'adozione di misure per l'aumento della disponibilità di gas, la riduzione programmata dei consumi e azioni volte al riempimento degli stoccaggi di gas dell'anno termico 2022-2023.

Considerato lo scenario energetico di riferimento, Iren ha attivato una task force allo scopo di monitorare attentamente lo status e l’evoluzione dell’impatto che la crisi internazionale ha sui propri business, pur non essendo il Gruppo presente in Russia ed in Ucraina.

I principali focus vertono sull’approvvigionamento delle materie prime e dei servizi, con riferimento agli impatti economici e patrimoniali che potrebbero essere causati da una minore disponibilità di materie prime dalle aree interessate dal conflitto e dall’incremento generalizzato dei prezzi delle commodities, tenendo conto che il gas fornito dalla Russia copre il 40% del fabbisogno nazionale.

In tale contesto, per i mercati retail di energia elettrica e gas, l’aumento di tali prezzi comporta una maggiore esposizione quantitativa e un maggior rischio in caso di ritardo nei pagamenti. Inoltre, non è da escludere che una conseguente crescita dei prezzi dei prodotti di largo consumo possa comportare una contrazione del PIL nazionale e, dunque, come conseguenza indiretta sui business del Gruppo, una flessione dei consumi energetici.

Il Gruppo pone in essere azioni di diretta riduzione del rischio facendo leva:

  • sull’acquisto del gas attraverso i principali operatori italiani, escludendo in tal modo il rischio di applicazione di clausole contrattuali di mancata fornitura a seguito di eventi geopolitici;
  • sulle policy di hedging applicate, che garantiscono che le marginalità siano tenute sotto controllo;
  • sulle misure a tutela dell’azienda in caso di attacchi informatici, con particolare riferimento alle piattaforme di trading e dispacciamento.

In uno scenario in continua evoluzione, caratterizzato da una notevole incertezza regolatoria e da un contesto di prezzi già elevati e volatili indipendentemente dalla crisi ucraina, è attivo da parte del Gruppo Iren un monitoraggio costante delle variabili macroeconomiche e di business per avere disponibile in tempo reale la miglior stima dei potenziali impatti connessi ai cambi regolatori, nonché sui fornitori e sui contratti applicabili al Gruppo Iren.

Provvedimenti legislativi a contrasto dell’aumento dei prezzi delle materie prime

Al fine di finanziare le misure volte a contenere l’aumento dei prezzi dell’energia, il Governo italiano sta introducendo alcuni prelievi straordinari sulle società del settore energetico, tra cui in particolare quelli previsti:

dall’art. 37 del DL 21 marzo 2022, n. 21 (“Decreto Energia”), che mira a tassare gli extra profitti realizzati dalle aziende del settore energetico a seguito dell’aumento dei costi delle materie prime; in merito, il Gruppo sta attualmente valutando i possibili impatti di tale provvedimento sulla propria redditività che si presumono, secondo le prime stime, limitati;

dall’art. 15-bis della Legge 28 marzo 2022, n. 25 (conversione del DL 27 gennaio 2022, n. 4 - “Decreto Sostegni-ter”), che prevede un contributo sugli extra profitti (rispetto al prezzo di circa 60 €/MWh) sulle produzioni di energia rinnovabile non incentivate. Al riguardo, l’effetto di tali misure sui margini dell’esercizio 2022 del Gruppo si stima in una riduzione dell’ordine di 15 milioni di euro.

 

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il 2022 del Gruppo Iren sarà caratterizzato da una forte accelerazione degli investimenti, attesi in forte crescita (+50%) rispetto al 2021, cogliendo diverse opportunità di sviluppo che permettono di anticipare quota parte di quanto previsto a Piano Industriale. Quest’ultimo poggia i propri razionali su tre pilastri strategici che guidano le scelte di investimento: la transizione ecologica, la territorialità e la qualità del servizio. Gli obiettivi della transizione ecologica riguardano la progressiva decarbonizzazione di tutte le attività ed il rafforzamento della leadership nell’economia circolare. Con la territorialità, Iren vuole estendere il proprio perimetro di attività nei territori di riferimento ed essere il partner di riferimento per gli stakeholder locali. Infine, con qualità del servizio, Iren punta a migliorare le performance dei servizi a rete e massimizzare la soddisfazione della clientela in tutti i business.

Il 2022 del settore Reti sarà caratterizzato dalla riduzione del tasso di remunerazione del capitale investito (WACC) con conseguente riduzione dei ricavi tariffari compensata dall’incremento correlato all’accelerazione degli investimenti fatta negli scorsi anni e che si riflette positivamente sul capitale investito remunerato (RAB). In particolare, gli investimenti nel sistema idrico integrato favoriscono l’incremento della capacità depurativa, il riutilizzo delle risorse e ridurre le perdite idriche grazie ad una maggiore efficienza. Nella rete di distribuzione elettrica e gas, l’obiettivo è quello di incrementare la potenza supportata dalla prima e rendere la seconda adatta alla distribuzione di miscele di idrogeno tenendo a fattor comune il miglioramento continuo della qualità del servizio.

Per quanto riguarda il settore Ambiente, gli investimenti saranno rivolti alla costruzione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti previsti nel piano industriale e ad incrementare la qualità del servizio estendendo la raccolta porta-a-porta e la tariffazione puntuale. Tali investimenti congiuntamente alla copertura completa del ciclo rifiuti (dalla raccolta al trattamento e smaltimento), consentiranno di incrementare i volumi di materia recuperata.

Per quanto concerne i settori Energia e Mercato, nel corso del 2022 il Gruppo continuerà ad attuare una serie di azioni volte a mitigare l’impatto della volatilità dei prezzi energetici grazie ad una politica di hedging attuata con lo scopo di stabilizzare i margini dell’intera filiera energetica. Lo sviluppo del parco di generazione beneficerà dell’entrata in funzione della nuova linea di produzione dell’impianto termoelettrico di Turbigo, del consolidamento degli impianti fotovoltaici recentemente acquisiti e dello sviluppo organico di nuova capacità rinnovabile, accompagnati dalla crescita della nostra base clienti.

Infine, il settore Smart Solutions, focalizzato sull’efficienza energetica degli immobili, sarà in grado di cogliere le opportunità offerte dagli incentivi governativi relativi alla riqualificazione edilizia, allo sviluppo della mobilità elettrica e saprà porsi come interlocutore principale per le amministrazioni pubbliche per mettere a terra progetti di riqualificazione urbana complessi.

In relazione alla crisi geopolitica internazionale determinatasi a seguito del conflitto Russia – Ucraina, risulta attualmente difficile nonché incerto valutare gli effetti e le ripercussioni che potrebbero derivare dal perdurare della crisi internazionale. In tale scenario, sono due i rischi principali da tenere attenzionati: la volatilità del prezzo delle commodity ed il contestuale effetto inflazionistico. Iren monitora quotidianamente l’evolversi della situazione, definendo i possibili scenari di rischio per le proprie attività e individuando, laddove possibile, azioni di mitigazione.

In aggiunta, per mitigare l’impatto derivante dall’aumento del prezzo delle commodity, il cui trend rialzista è iniziato nel quarto trimestre del 2021, il governo ha già approvato delle misure volte a calmierare lo sbilanciamento tra i prezzi di produzione e vendita di energia elettrica e gas che, secondo le prime stime, avranno un impatto contenuto sulla redditività del Gruppo.