Attenzione e rispetto delle persone sono temi che il Gruppo Iren pone al centro della propria crescita e dello sviluppo sostenibile delle comunità e del territorio.
Il Gruppo opera prevalentemente in Italia dove un sistema articolato di norme contribuisce a prevenire il rischio di violazione dei diritti umani; fermo restando ciò, il Gruppo considera come punti irrinunciabili nella definizione dei propri valori la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, le Convenzioni e le Raccomandazioni Internazionali del Lavoro emanate dall’ILO (International Labour Organization)5 e la Carta della Terra redatta dall’Earth Council, oltre che i principi del Global Compact delle Nazioni Unite, a cui Iren aderisce, e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Riconoscendo l’assoluto valore dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, il Gruppo Iren, nel proprio Codice Etico, assume come centrali il rispetto della dignità delle persone e la condanna di ogni discriminazione – sindacale, politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso –, con la promozione a ogni livello di una cultura inclusiva.
Tali principi – enunciati oltre che nel Codice Etico, nella Politica relativa a Diversità e Inclusione e nella Politica su gestione di violenze, molestie e atti di bullismo sul luogo di lavoro, adottate nel 2021 (si veda p. 245) – sono finalizzati a contrastare ogni violazione dei diritti umani, si traducono nel rifiuto di ogni forma di lavoro coatto o di impiego di personale irregolare, di instaurare trattative o conferire incarichi che possano offendere o che siano contrari ai principi fondamentali alla base del rispetto della dignità umana e nell’impegno a non collaborare con partner che violino tali principi, con particolare riferimento allo sfruttamento del lavoro minorile e alla tutela delle garanzie primarie di ogni lavoratore.
Il rispetto dei diritti umani è sempre, nel Gruppo Iren, un presupposto indispensabile per una corretta attività di impresa, che si traduce nel rispetto scrupoloso delle norme di legge e di contratto, delle disposizioni del Modello 231 e del Codice Etico, nonché nel costante confronto con le Organizzazioni Sindacali e con gli stakeholder (attraverso i Comitati Territoriali) e nel sistema di gestione dei fornitori. La tematica è talmente parte integrante della cultura aziendale che tutti gli strumenti e aree di azione di cui sopra sono oggetto di costante aggiornamento e miglioramento.
Il Gruppo ha anche adottato strumenti per favorire l'accessibilità e la fruizione dei servizi, con particolare riguar- do alle persone disabili, alle categorie più deboli e ai cittadini di lingua straniera.
I principi, le politiche perseguite e i comportamenti adottati, hanno garantito al Gruppo Iren nel 2021 di non registrare violazioni per pratiche discriminatorie.
Anche nel 2021 nelle operazioni straordinarie volte all'acquisizione di aziende/partecipazioni, il Gruppo ha effettua- to, con il supporto di advisor specificamente incaricati, le opportune attività di due diligence volte, tra l'altro, a verificare: l'applicazione delle norme giuslavoristiche e di sicurezza sul luogo di lavoro previste dalla legislazione italiana, e l’esistenza di eventuali contenziosi in materia, l’adozione di un Modello 231 e di un Codice Etico, e l'individuazione di eventuali rischi legati alla mancata applicazione di tali norme e modelli di gestione con l’adozione delle opportune azioni, quali ad esempio l’inserimento di condizioni sospensive e di penalità in operazioni giudicate a rischio.
Per diffondere le buone pratiche e garantire l’osservanza dei valori e i principi etici e di condotta da parte della catena di fornitura, il Gruppo ha predisposto, oltre al Codice Etico, degli specifici standard sociali in materia di diritti umani e di condizioni di lavoro, che devono essere sottoscritti da tutti i fornitori (si veda p. 266).
Nel 2021 sono state erogate 136 ore di formazione al personale di I.Blu sui diritti umani, nell’ambito degli impegni assunti con la Certificazione SA8000 che si fonda sui principi di responsabilità sociale inerenti al divieto del lavo- ro infantile, obbligato e forzato, al divieto alla discriminazione dei lavoratori e alle pratiche disciplinari che com- portino punizioni fisiche o psicologiche, la promozione della salute e sicurezza dei lavoratori, della libertà di associazione e del diritto alla contrattazione collettiva, la regolamentazione degli orari di lavoro e l’equa retribuzione.
Nel 2021, inoltre, è stata realizzata l’analisi annuale rivolta ai fornitori, attraverso un questionario teso anche a rilevare le politiche adottate in materia di diritti umani dalle imprese che hanno contratti attivi con il Gruppo (si veda p. 264).
Dei 1.332 fornitori rispondenti (26% del totale) il 56% ha adottato politiche sui diritti umani che ricadono, in ordine di priorità, nei seguenti ambiti:
- uguaglianza di opportunità e di trattamento, senza distinzioni di razza, genere, lingua, religione, nazionalità, opinione politica, orientamento sessuale, status sociale, disabilità, età o altra condizione dell’individuo non collegata ai requisiti necessari all’esecuzione del lavoro;
- verifica dell’età dei dipendenti durante il processo di assunzione anche attraverso società di reclutamento;
- sistemi formali di segnalazione che consentono ai lavoratori di denunciare casi di violazione dei diritti umani assicurando la tutela dell’identità del segnalante;
- formazione per sensibilizzare e prevenire discriminazioni;
- misure per l’integrazione dei dipendenti;
- sistemi di controllo formalizzati per assicurare che l’azienda non richieda ai propri dipendenti di depositare denaro, documenti di identità o carte di credito in fase di assunzione.
Il 20% di coloro che hanno risposto al questionario, inoltre, ha dichiarato che all’interno dell’organizzazione è presente un dipendente ufficialmente responsabile per le questioni legate ai diritti umani. I fornitori rispondenti, infine, hanno ricevuto due casi di reclamo relativi ai diritti umani, mentre non è stata registrata alcuna denuncia o azione legale per pratiche discriminatorie.
L’indagine viene riproposta periodicamente, al fine di mantenere un monitoraggio costante sulla catena di fornitura.
5 In particolare, si fa riferimento alle Convenzioni ILO C1, C29, C87, C95, C98, C100, C102, C103/183, C105, C111, C115, C118, C120, C122, C130, C131, C132, C135, C138, C142, C148, C154, C155, C158, C159, C162, C170, C171, C174, C175, C182, C187, C190.