LO SCENARIO MACROECONOMICO
Il 2021 è stato caratterizzato da una significativa ripresa dell’economia globale, seppur in un contesto di forte disparità tra diversi gruppi di paesi. L’OCSE stima che nel 2021 il PIL mondiale sia cresciuto del 5,6%, sostenuto dalla ripresa delle economie OCSE (+5,3%) e da Cina e India, che hanno riportato una crescita annuale superiore all’8%. La mancanza di risorse per le politiche di supporto pubblico e per le campagne vaccinali continua invece a limitare la crescita nei paesi a basso reddito pro-capite.
Nel 2021 l’economia europea è stimata crescere del 5,2%. Sui risultati europei hanno pesato la reintroduzione, nell’ultima parte dell’anno, di misure restrittive per limitare la diffusione della variante Omicron e il rallentamento della produzione manufatturiera legato alla scarsità di materie prime e di semilavorati. L’Italia chiude il 2021 con una crescita annuale superiore alla media europea e pari al 6,5%, dopo la significativa contrazione del 2020 (-9%).
La ripresa economica post-pandemica è stata accompagnata, fin dalla fine del 2020, da un recupero dei prezzi a livello internazionale. L’inflazione è stata particolarmente intensa per i prezzi delle commodities, visto il confronto con i minimi storici raggiunti nel periodo della pandemia e i fenomeni di scarsità creati in larga parte dal disallineamento tra la ripresa di domanda e offerta alla fine della prima ondata della pandemia. Nel 2021, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento annuale del 3,5% a livello globale, con un picco vicino al 5% alla fine dell’anno. In Italia le dinamiche dei prezzi sono invece rimaste più contenute, con una media d’anno di poco inferiore al 2% e un picco nel mese di dicembre del 4,2%.
La spesa delle famiglie
La progressiva rimozione delle misure restrittive e la ripresa economica hanno sostenuto la spesa delle famiglie nei primi tre trimestri del 2021, portandola ad un livello superiore del 5% rispetto allo stesso riferimento nel 2020. Nel terzo trimestre 2021, la spesa per i servizi era comunque ancora inferiore del 7% rispetto al riferimento pre-pandemico (quarto trimestre 2019), mentre la spesa totale per i beni risultava ormai riallineata con lo stesso riferimento.
Gli investimenti
Le misure di stimolo e le condizioni economiche favorevoli hanno supportato la ripresa degli investimenti nel corso del 2021. Il valore degli investimenti fissi lordi relativo ai primi tre trimestri del 2021 risulta infatti superiore del 18% rispetto allo stesso periodo del 2020, e del 4% rispetto al 2019. Il settore delle costruzioni, fortemente incentivato dalle misure di sostegno pubblico, ha visto l’incremento più rilevante rispetto ai livelli del 2019 (+12%). La crescita annuale si attesta poco al di sotto del 16%.
Le esportazioni
Nel corso del 2021, gli scambi con l’estero dell’economia italiana hanno fatto segnare un incremento significativo rispetto al livello dell’anno precedente (+24% e +18% sui primi 11 mesi dell’anno, rispettivamente per importazioni ed esportazioni). Il graduale venir meno delle strozzature lungo le catene produttive dovrebbe dare una nuova spinta al commercio internazionale nel corso del prossimo anno, con un impatto positivo sull’andamento degli scambi con l’estero.
IL MERCATO PETROLIFERO
Il prezzo medio del Brent nel 2021 si è consuntivato a 70,8 $/bbl, con un rialzo del 63,9% rispetto al 2020, che si era attestato in media a 43,2 $/bbl.
Il mercato petrolifero ha beneficiato nel corso dei primi tre trimestri dell’anno del perdurare del clima di ottimismo sui mercati finanziari, legato alla ripresa post-pandemica, con il mantenimento delle quote OPEC Plus. La decisione del cartello di riportare progressivamente la produzione a regime e il ritorno di parte della produzione iraniana hanno contribuito alla stabilizzazione dei prezzi negli ultimi mesi dell’anno.
Nel 2021, a un aumento complessivo della domanda del 5,5% rispetto al 2020 ha corrisposto un incremento dell’offerta meno sostenuto, nell’ordine di poco meno del 2%. La quota di produzione OPEC sul totale della produzione mondiale nel 2021 è rimasta stabile al 33%, mentre un importante contributo alla crescita della domanda deriva dal continente asiatico, con un incremento del 5% che ha più che compensato la contrazione registrata nel 2020.
DINAMICHE PREZZO BRENT
IL MERCATO DEL GAS NATURALE
Domanda e offerta
I consumi di gas nel 2021 sono aumentati del 7,9% rispetto al 2020, per un totale di 76,2 miliardi/mc (rispetto ai quasi 71 miliardi/mc dello scorso anno). La crescita significativa dei consumi si è verificata in particolare durante il primo semestre del 2021, in concomitanza con la ripresa dell’economia. Temperature invernali leggermente inferiori alla media stagionale hanno inoltre contribuito a sostenere i consumi nella parte finale dell’anno.
Tutti i settori hanno registrato una crescita significativa nel corso del 2021. La domanda di gas del settore residenziale è aumentata del 7,5% rispetto al 2020 (per un totale di quasi 34 miliardi di metri cubi), seguita dal settore termoelettrico (25,9 miliardi/mc, +6,9%) e da quello industriale (14,0 miliardi/mc, +6,1%).
Impieghi e fonti di gas naturale nel 2021 e confronto con gli anni precedenti
GAS PRELEVATO (Mld mc)* | 2021 | 2020 | 2019 | Var % 2021 vs 2020 |
Var % 2020 vs 2019 |
---|---|---|---|---|---|
Usi industriali | 14,0 | 13,2 | 14,0 | 6,1% | -5,7% |
Usi termoelettrici | 25,9 | 24,2 | 25,8 | 6,9% | -6,1% |
Impianti di distribuzione | 33,7 | 31,3 | 31,7 | 7,5% | -1,0% |
Rete terzi e consumi di sistema / line pack | 2,6 | 1,9 | 2,3 | 37,7% | -17,9% |
Totale prelevato | 76,2 | 70,7 | 73,8 | 7,9% | -4,2% |
*Valori cumulati al 31 dicembre, elaborazioni MBS Consulting
GAS IMMESSO (Mld mc)* | 2021 | 2020 | 2019 | Var % 2021 vs 2020 |
Var % 2020 vs 2019 |
---|---|---|---|---|---|
Importazioni | 71,6 | 65,9 | 70,6 | 8,7% | -6,8% |
Produzione nazionale | 3,1 | 3,8 | 4,5 | -18,3% | -14,9% |
Stoccaggi | 1,5 | 0,9 | -1,4 | 55,0% | (**) |
Totale immesso (inclusi stoccaggi) | 76,2 | 70,7 | 73,8 | 7,9% | -4,2% |
Capacità massima | 184,7 | 145,7 | 137,6 | ||
Load factor | 38,8% | 45,2% | 51,3% |
*Valori cumulati al 31 dicembre, elaborazioni MBS Consulting, il valore degli stoccaggi indica la movimentazione netta
**Variazione superiore al 100%
Per quanto riguarda l’offerta, nel 2021 le importazioni totali sono aumentate dell’8,7% rispetto a quelle del 2020 (pari a 71,6 miliardi/mc, contro i quasi 66 miliardi/mc del 2020), mentre la produzione nazionale è scesa del 18,3% rispetto al 2020 (per un totale di 3,1 miliardi di gas prodotti).
Di seguito viene riportata la situazione generale dei punti di entrata nazionale connessi con l’estero:
- i flussi in ingresso dalla Russia presso l’entry point di Tarvisio (28,1 miliardi/mc) hanno registrato una leggera diminuzione rispetto al 2020 (28,3 miliardi/mc), ma si confermano comunque la fonte principale di importazioni via pipeline nel bilancio complessivo italiano (circa il 40% del mercato nazionale);
- l’approvvigionamento di gas si è concentrato anche nelle aree del Mediterraneo, con un forte aumento dei flussi in arrivo dall’Algeria a Mazara del Vallo, che hanno visto un aumento del 76% rispetto al 2020 (oltre 21 miliardi/mc nel 2021, contro 12 miliardi /mc nel 2020), arrivando a rappresentare il 30% delle importazioni totali;
- nel corso del 2021 è entrato in operatività il gasdotto TAP, che porta il gas azero al nuovo entry point di Melendugno. Da inizio anno sono transitati oltre 7 miliardi/mc, che costituiscono circa il 10% delle importazioni totali. L’avvio del nuovo gasdotto dovrebbe contribuire alla chiusura dello spread tra il PSV e i prezzi dei mercati del Nord, il TTF in particolare;
- la riduzione della produzione norvegese e l’apertura del TAP hanno determinato la diminuzione delle importazioni dal Nord Europa, per un totale di 2,1 miliardi/mc (-76% rispetto al 2020)
Le importazioni di GNL hanno registrato un calo del 22,3% rispetto al 2020, con un totale di circa 10 miliardi/mc. Tale riduzione è dovuta principalmente al forte aumento di domanda di GNL in Asia.
IMPORTAZIONI PER PUNTO DI ENTRATA SUL TOTALE*
Prezzi ingrosso gas
Lo storico aumento dei prezzi all’ingrosso del gas ha caratterizzato il 2021, con i mesi invernali che hanno visto quotazioni superiori agli 80 €/MWh, riflettendosi peraltro sui livelli di prezzo dell’energia elettrica in particolare nell’ultimo trimestre.
La crescita nel primo semestre del 2021 è imputabile alla ripresa economica, con un progressivo aumento della domanda di gas soprattutto dall’Asia, entrata in competizione con quella Europea sul fronte del GNL.
Nella seconda parte dell’anno la prosecuzione del movimento al rialzo è legata:
- nuovamente alla domanda asiatica: la crisi energetica legata alla scarsità delle forniture di carbone in India e Cina fra settembre e ottobre ha contribuito ad aumentare la richiesta di gas, soggetta inoltre a previsioni di un inverno più freddo della norma nell’emisfero nord Asiatico;
- a problematiche relative all’offerta, specialmente di GNL: alcuni impianti strategici in Australia sono stati soggetti a una fitta serie di manutenzioni e interruzioni della produzione (causata anche da danni non programmati) e la congestione del trasporto marittimo lungo il canale di Panama;
- alla mancata entrata in funzione della North Stream pipeline, nel nord-Europa, con la sospensione del processo di approvazione da parte dell’Autorità di regolazione tedesca;
- alle tensioni geopolitiche ai confini con Bielorussia e Ucraina e la contestuale progressiva diminuzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia a partire da ottobre;
- ai bassi livelli di stoccaggio di gas nei paesi europei e all’avvio di una stagione invernale con temperature a tratti inferiori alla norma, che ha sostenuto in buona parte i consumi di gas residenziali.
Il prezzo medio spot al TTF olandese per il 2021 si è attestato a 46,6 €/MWh, in aumento di quasi il 400% rispetto ai 9,4 €/MWh del 2020. Il prezzo medio CEGH, il mercato del gas austriaco, si è consuntivato con una crescita paria a circa il 370%, su un valore medio di 46,5 €/MWh.
Al PSV italiano, il prezzo medio spot segna un +347% rispetto alle quote 2020, attestandosi a 46,5 €/MWh, con una significativa compressione del differenziale sui mercati nord-europei, in linea con l’entrata in funzione del TAP, l’aumento delle forniture di gas dal Nord Africa e la diminuzione delle importazioni russe in Germania. Il differenziale medio PSV-TTF di si è dunque attestato intorno a -0,07 €/MWh, rispetto al valore di 1 €/MWh del 2020.
Nel 2021 i prezzi alla frontiera hanno seguito la generale tendenza rialzista e si sono assestati su un livello medio europeo di 34 €/MWh, in aumento di oltre il 240% rispetto al 2020. La media dei prezzi italiani alla frontiera è risultata leggermente superiore a tale media, assestandosi sui 34,5 €/MWh.
PREZZI ALL’INGROSSO IN EUROPA
Nel mercato italiano, il prezzo di sbilanciamento per l’anno 2020 è stato mediamente di 46,6 €/MWh, superiore di oltre il 340% rispetto ai valori relativi al 2020 (10,5 €/MWh). Sui mercati della piattaforma MGAS, funzionali alla definizione del prezzo di sbilanciamento (MGP-GAS e MI-GAS), durante l’anno è stato scambiato complessivamente un volume pari a circa 8,5 miliardi/mc. Il mercato infra-giornaliero MI-GAS continua a rappresentare il comparto principale della piattaforma gestita dal GME, con un ammontare di volumi complessivamente scambiati pari a circa 4,2 miliardi/mc.
La c.d. “componente CMEM”, intesa a riflettere il costo di approvvigionamento del gas nel prezzo al mercato tutelato e definita dall’ARERA sulla base delle quotazioni forward del TTF, nel 2021 è risultata in aumento con una media pari a 27,0 €/MWh (rispetto ai 12,9 €/MWh del 2020).
IL MERCATO DELL’ENERGIA ELETTRICA
Domanda e offerta
Nel 2021 la produzione netta di energia elettrica in Italia è stata pari a 279 TWh, in aumento del 2,3% rispetto al 2020. La richiesta di energia elettrica, pari a 319 TWh, è stata soddisfatta dalla produzione nazionale per l’86,6% e per il restante 13,4% dall’import.
La produzione termoelettrica nazionale, attestandosi su un volume di 182 TWh, ha rappresentato il 65,2% di quella netta nazionale. La produzione da fonte idroelettrica è stata pari a 46 TWh (-4,5% rispetto al 2020), rappresentando il 16,4% di quella nazionale, mentre da fonte geotermica, eolica e fotovoltaica sono stati prodotti 51 TWh (+3,5% rispetto al 2020), il 18,4% dell’offerta nazionale.
Nel 2021 i consumi sono stati del 5,5% superiori a quelli del 2020, in recupero in tutte le zone. Il Centro ha subito l’aumento della domanda più significativa (+5,8%), seguito dal Nord (+5,6%), dalle Isole (+5,4%) e dal Sud (4,5%).
Domanda e offerta di energia elettrica cumulata (GWh e variazioni tendenziali)
fino a 31/12/2021 |
fino a 31/12/2020 |
Var. % | |
---|---|---|---|
Domanda | 319.318 | 302.779 | 5,5% |
Nord | 149.918 | 142.032 | 5,6% |
Centro | 93.956 | 88.802 | 5,8% |
Sud | 46.930 | 44.900 | 4,5% |
Isole | 28.514 | 27.045 | 5,4% |
Produzione netta | 279.351 | 273.108 | 2,3% |
Idroelettrico | 45.851 | 47.990 | -4,5% |
Termoelettrico | 182.010 | 175.376 | 3,8% |
Geotermoelettrico | 5.526 | 5.646 | -2,1% |
Eolico e fotovoltaico | 45.964 | 44.096 | 4,2% |
Consumo Pompaggi | -2.826 | -2.557 | 10,5% |
Saldo estero | 42.793 | 32.228 | 32,8% |
Elaborazioni MBS Consulting
Prezzi Mercato del Giorno Prima (MGP)
Nel 2021, il PUN si è attestato a un valore medio di 125,46 €/MWh, in aumento del 222% rispetto al 2020. La crescita record del PUN rispetto all’anno precedente è stata particolarmente significativa nel secondo semestre dell’anno, con un incremento del 150% tra il mese di agosto e dicembre. Il valore medio mensile è risultato maggiore rispetto al 2020 per tutti i mesi dell’anno.
DINAMICHE PREZZO MEDIO DI ACQUISTO SU MGP - PUN
L’aumento delle quotazioni su base annuale ha coinvolto tutti i prezzi zonali, con un’incidenza massima per la zona Nord (231%) e minima per la Sicilia (179%). Il prezzo medio annuo più alto si è confermato quello della Sicilia, il minore quello relativo alla Calabria. Si è inoltre assistito a una contrazione del differenziale tra i prezzi medi zonali e dunque a un loro allineamento reciproco.
DINAMICHE PREZZI ZONALI ITALIANI 2021
Andamenti delle principali borse europee
Il prezzo medio per le borse elettriche europee nel 2021 è stato di 105,6 €/MWh, in forte aumento rispetto al 2020 (+228%). Il differenziale con il PUN è stato di 19,39 €/MWh, mentre nell’anno precedente si era attestato a 6,72 €/MWh. Nell’ultimo trimestre del 2021 i prezzi sono stati mediamente più alti rispetto allo stesso periodo del 2020 di ben il 405%.
DINAMICHE PREZZI ELETTRICI EUROPEI 2021
Future del PUN Baseload su EEX
Nella tabella successiva vengono riportate le quotazioni future trattate nell’ultimo trimestre del 2021.
Per i prodotti con scadenza gennaio sono state registrate variazioni al rialzo tra inizio e fine trimestre; anche il Q1 22, il Q2 22 e il Q3 22 hanno registrato un aumento sul trimestre, rispettivamente di 74,7 €/MWh, 73,7 €/MWh e 73,1 €/MWh. Il Cal 22 ha seguito lo stesso andamento, portandosi dai 140,9 €/MWh di ottobre ai 213,1 €/MWh di dicembre, segnalando attese di incremento dei prezzi.
Rispetto al quarto trimestre del 2020, la media dei futures si è assestata su livelli più alti; le quotazioni dei prodotti sono salite sopra i livelli dell’anno precedente per tutti i mesi del 2021.
ott-21 Futures | nov-21 Futures | dic-21 Futures | |||
---|---|---|---|---|---|
mensili | €/MWh | mensili | €/MWh | mensili | €/MWh |
nov-21 | 221,7 | dic-21 | 217,8 | gen-22 | 286,3 |
dic-21 | 227,0 | gen-22 | 220,1 | feb-22 | 295,9 |
gen-22 | 231,7 | feb-22 | 211,3 | mar-22 | 305,0 |
trimestrali | trimestrali | trimestrali | |||
Q1 22 | 214,1 | Q1 22 | 198,8 | Q1 22 | 288,8 |
Q2 22 | 114,8 | Q2 22 | 114,4 | Q2 22 | 188,5 |
Q3 22 | 117,3 | Q3 22 | 117,3 | Q3 22 | 190,5 |
annuali | annuali | annuali | |||
Y1 22 | 140,9 | Y1 22 | 137,4 | Y1 22 | 213,1 |
Elaborazioni MBS Consulting