Rischi ambientali, sociali e di governance (ESG)

Per ciascuna categoria di rischio prevista nella risk map di Gruppo sono valutati gli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) e sono analizzati i rischi su cui influisce l’emergenza Covid-19, con la produzione di un risk register completo, dettagliato e integrato, che considera anche gli impatti ESG sulle categorie di rischio mappate. Per ogni categoria di rischio sono individuate le misure di mitigazione di natura operativa, contrattuale e assicurativa implementate, in corso di implementazione e da implementare per la riduzione del livello di rischio.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, le principali categorie di rischio con impatti sociali sono: catena di fornitura, innovazione tecnologica, infrastrutture e impianti; quelle con impatti ambientali sono: i cambiamenti normativi e regolamentari, gli eventi naturali e accidentali, i cambiamenti climatici, mentre quelli a impatto sulla governance sono i sistemi informativi, gli atti illeciti di terzi e l’adeguatezza processi. Questo ultimo aspetto è fondamentale per garantire la resilienza del business anche a fronte di eventi imprevisti, assicurando la continuità di processi critici. Proprio per questo, il Consiglio di Amministrazione, con parere del CCRS, ha approvato nel 2021 la Procedura di Gestione della Crisi nell’ambito del Progetto Business Continuity Management (BCM) di Gruppo che ha formalizzato e implementato un modello di BCM con la dotazione dei presidi organizzativi e tecnologici per garantire la continuità dei processi, nonché una risposta proattiva e strutturata agli eventi di emergenza o crisi.

L’analisi degli impatti ESG è alla base della risk matrix sotto riportata.

ESG

La valutazione degli impatti ESG evidenzia una correlazione tra i temi prioritari definiti nel processo di analisi di materialità e i rischi/opportunità, anche con specifico riferimento alle previsioni del D.Lgs. 254/2016 (art. 3 comma 1 punto c).

Tutti i temi prioritari sono collegati ad uno o più rischi individuati nel modello di enterprise risk management, come evidenziato nella tabella seguente.

temi prioritari (riferimento alla risk map di gruppo fattori di rischio/ opportunità modalità di gestione

Governance solida e trasparente per la crescita sostenibile


Etica,
lotta alla corruzione e compliance


(E2, E3, F4, F5)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali)
  • Commissione di reati connessi al D.Lgs. 231/2001
  • Non conformità alla normativa in materia fiscale
  • Responsabilità amministrativa della società per violazione di norme e regolamenti
  • Responsabilità penale del management per violazione di norme
  • Violazione dei criteri di condotta previsti dal Codice Etico
  • Violazione della riservatezza o abuso delle informazioni privilegiate
  • Impatto operativo, economico e reputazionale negativo derivante da comportamenti contrari all’etica aziendale, a norme e regolamenti
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale
  • Comitati endoconsiliari
  • Sistema di ERM
  • Modello organizzativo 231
  • Codice Etico
  • Codice di Corporate Governance
  • Piano di Internal Audit
  • Organismi di Vigilanza
  • Formazione dei dipendenti su Modello 231 e Codice Etico
  • Procedure: Whistleblowing, Internal dealing, Gestione delle informazioni rilevanti e privilegiate, Gestione interna e comunicazione all’esterno di informazioni rilevanti e/o informazioni privilegiate
  • Politica per la gestione del dialogo con la generalità degli Azionisti e degli Investitori
  • Sistema sanzionatorio

Dialogo e
comunicazione
efficace e
trasparente
verso gli stakeholder


(A6, E1, E2, F4, F5)

FATTORI DI RISCHIO

  • Comunicazione inefficace verso gli stakeholder
  • Disarticolazione dei rapporti con gli Enti pubblici con conseguente impatto reputazionale negativo
  • Errori/omissioni nei contenuti di una campagna di comunicazione di prodotto/servizio
  • Contenziosi con Enti pubblici
  • Commissione di reati verso la Pubblica Amministrazione
  • Comunicazione inefficace verso i dipendenti
  • Violazione dei criteri di condotta previsti dal Codice Etico

OPPORTUNITÀ

  • Promozione del brand
  • Piani strutturati di comunicazione su strategie, obiettivi, impianti e servizi
  • Codice Etico
  • Modello organizzativo 231
  • Presidio organizzativo e manageriale
  • Comitati Territoriali
  • Formazione dei dipendenti su Codice Etico
  • Procedure: Gestione delle media relations, Whistleblowing, Gestione interna e comunicazione all’esterno di informazioni rilevanti e/o informazioni privilegiate
  • Politica per la gestione del dialogo con la generalità degli Azionisti e degli Investitori
  • Sistema sanzionatorio

Gestione
sostenibile della
catena di fornitura


(A4, F4, G1, G7)

FATTORI DI RISCHIO

  • Qualifica in Albo di un fornitore non conforme agli standard qualitativi/di sostenibilità del Gruppo
  • Infortuni e malattie professionali di lavoratori di imprese terze
  • Inosservanza delle norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori da parte dei fornitori, anche in relazione ad eventi pandemici
  • Violazione dei criteri di condotta del Codice Etico e delle normative vigenti da parte di fornitori
  • Comportamenti di fornitori che non tengono conto dei valori della diversità e dell'inclusione
  • Comportamenti di fornitori non conformi alle normative ambientali e alle politiche ambientali del Gruppo
  • Codice Etico
  • Questionario per qualifica fornitori
  • Score per la qualificazione in Albo dei fornitori
  • Monitoraggio appalti potenzialmente sensibili in tema di tutela ambientale e di salute e sicurezza sul lavoro
  • Monitoraggio della catena di fornitura su diritti dei lavoratori
  • Monitoraggio della catena di fornitura su diritti umani
  • Appalti che valorizzano il lavoro di personale svantaggiato
  • Clausole contrattuali verso fornitori su Codice Etico e criteri sociali

Decarbonizzazione
e riduzione delle
emissioni


(C3, E2, G1, G2, G3, A4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali) anche sulla accessibilità a strumenti di finanza sostenibile
  • Impatti negativi su ambiente, salute e sicurezza con conseguenti effetti negativi reputazionali ed economici
  • Superamento accidentale delle soglie di emissione previste dalle autorizzazioni ambientali o dalle normative
  • Perdita di certificazioni ambientali
  • Inasprimento dei vincoli emissivi e necessità di adeguamento di processi/impianti
  • Errori/omissioni nell'attività progettuale/ autorizzativa/ realizzativa con conseguente compromissione della continuità operativa di impianto

OPPORTUNITÀ

  • Opportunità di business legate alla transizione energetica e ambientale
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Sistema di ERM (Operational Risk Policy e Climate Change Risk Policy)
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Modello organizzativo 231
  • Procedure: Analisi ambientale, Gestione emissioni di termovalorizzatori e centrali termoelettriche, Gestione emergenze finalizzate al rientro in tempi certi entro le soglie emissive fissate, Gestione e manutenzione del parco autoveicoli
  • Adozione delle best available technologies
  • Sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni e collegamento in tempo reale con enti di controllo
  • Verifiche periodiche da parte degli enti di controllo
  • Piani di miglioramento e relativi investimenti
  • Autorizzazioni ambientali
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Circular economy: gestione, raccolta differenziata, e riuso dei rifiuti

(C3, E2, F1, F4, G3, G6, A4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali) anche sulla accessibilità a strumenti di finanza sostenibile
  • Impatti non coerenti con le direttive sull’economia circolare o impatti negativi su ambiente, salute e sicurezza con conseguenti effetti negativi reputazionali ed economici
  • Perdita di autorizzazioni ambientali
  • Non corretto trattamento dei rifiuti da parti di dipendenti o fornitori

OPPORTUNITÀ

  • Quadro normativo favorevole
  • Spazi di crescita nel mercato nazionale
  • Accresciuta sensibilità dei consumatori
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Sistema di ERM (Operational risk policy e Climate change risk policy)
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Adozione delle best available technologies
  • Modello organizzativo 231
  • Procedure: Analisi ambientale, Gestione dei rifiuti speciali
  • Autorizzazioni ambientali
  • Prescrizioni nei capitolati in merito al
  • tracciamento dei rifiuti e verifiche puntuali
  • Qualificazione e monitoraggio dei fornitori
  • Audit appalti più significativi e potenzialmente sensibili in tema di tutela ambientale
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Efficienza energetica, rinnovabili e teleriscaldamento

(B1, C1, C3, F1, G3)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali) anche sulla accessibilità a strumenti di finanza sostenibile
  • Impatti non coerenti con le direttive e gli orientamenti inerenti all’efficienza energetica e alla produzione da fonti rinnovabili con conseguenti effetti negativi economici e reputazionali
  • Carenza di risorsa idrica con ripercussioni sulla generazione idroelettrica
  • Riduzione della domanda di teleriscaldamento causata dall’innalzamento delle temperature medie
  • Fenomeni naturali estremi che possono provocare impatti sugli asset o sulla rete del teleriscaldamento
  • Evoluzioni del quadro normativo/ regolamentare in materia di incentivi per interventi di efficientamento energetico

OPPORTUNITÀ

  • Spazi di crescita nel settore dell’efficienza energetica
  • Valutazione di possibili linee di crescita esterna nel settore delle rinnovabili
  • Estendibilità dei sistemi di teleriscaldamento in nuove aree territoriali
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Sistema di ERM (Operational risk policy e Climate change risk policy)
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Procedure: Analisi ambientale
  • Monitoraggio delle temperature
  • Adozione di tecnologie all’avanguardia
  • Piani di manutenzione anche predittiva
  • Utilizzo di materiali e componenti meno soggetti a cambiamenti climatici
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Innovazione, smart city e mobilità sostenibile

(F, A7)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali) anche sulla accessibilità a strumenti di finanza sostenibile
  • Ritardo nel cambiamento tecnologico

OPPORTUNITÀ

  • Accelerazione della trasformazione digitale
  • Opportunità di business legate alla transizione energetica, ambientale e all’evoluzione tecnologica
  • Partecipazione a sistemi territoriali per realizzare città resilienti
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Piano dell’innovazione del Gruppo e relativi investimenti

Tutela della biodiversità

(C1, C3, E2, G1, G3)

FATTORI DI RISCHIO

  • Evento naturale/accidentale con ripercussioni sui meccanismi di deflusso minimo vitale ai sensi delle disposizioni normative
  • Possibili lacune nel presidio dell’impatto sulla biodiversità degli impianti, delle attività o dei servizi
  • Sversamenti accidentali impattanti sulla biodiversità
  • Piano Industriale
  • Sistema di ERM
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Politica sulla biodiversità
  • Procedure: Analisi ambientale
  • Mappatura degli impianti e delle reti del Gruppo per la valutazione degli impatti su biodiversità (da completare)
  • Dotazioni impiantistiche e sistemi di monitoraggio per minimizzare i possibili impatti sulla biodiversità
  • Piani di emergenza
  • Collaborazione con enti, istituzioni ed associazioni di tutela del territorio

Sviluppo economico
e valore per il territorio

(F, A, B)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali)
  • Riduzione del valore distribuito agli stakeholder
  • Valutazioni negative o downgrading nei rating
  • Perdita di opportunità di crescita nei settori di attività
  • Comunicazione inefficace delle performance
  • Mancato raggiungimento della qualità del servizio

OPPORTUNITÀ

  • Opportunità di business legate alla transizione energetica, ambientale e all’evoluzione tecnologica e digitale
  • Accesso a strumenti di finanza sostenibile
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Sistema di ERM (Financial Risk Policy, Credit Risk Policy)
  • Gestione finanziaria strutturata per redditività del capitale investito
  • Sistema strutturato di relazione con gli investitori tradizionali ed ESG
  • Adozione di strumenti di finanza sostenibile
  • Comunicazione trasparente delle performance
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Sviluppo
delle comunità locali

Educazione
alla sostenibilità

(A6, A7, F1, F4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Disarticolazione dei rapporti con i soggetti rappresentativi del territorio con conseguente impatto reputazionale negativo
  • Percezione negativa da parte della comunità legata alla presenza di impianti del Gruppo o alle attività gestite
  • Mancata percezione degli investimenti del Gruppo per lo sviluppo/ammodernamento delle infrastrutture territoriali

OPPORTUNITÀ

  • PNRR
  • Quadro politico e normativo sempre più orientato allo sviluppo sostenibile
  • Partecipazione a reti nazionali e internazionali per lo sviluppo sostenibile
  • Piano industriale e relativi investimenti per le infrastrutture territoriali
  • Piani strutturati di comunicazione su strategie, obiettivi, impianti e servizi
  • Comitati Territoriali
  • Programma educativo Eduiren
  • Programmi di sensibilizzazione alla sostenibilità
  • Attività di monitoraggio e di definizione di azioni correttive in caso di reclami/lamentele
  • Procedure: Gestione delle sponsorizzazioni, Gestione delle media relations
  • Impianti aperti alle visite

Gestione efficiente, affidabile e sicura dei processi e delle infrastrutture

(G1, G2, G3, G4, G5, G7, G8, E3, F4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale e conseguenti impatti negativi (operativi, economici e reputazionali) anche sulla accessibilità a strumenti di finanza sostenibile
  • Malfunzionamenti o interruzione dell’attività di impianti, reti e servizi
  • Eventi emergenziali o di crisi che possono comportare l’interruzione dei processi aziendali
  • Danneggiamenti a terzi (persone e/o cose) riconducibili ad attività svolte dal Gruppo
  • Sversamenti accidentali impattanti su suolo o acqua
  • Inquinamento acustico connesso alle attività del Gruppo
  • Emissioni odorigene in atmosfera
  • Generazione di campi elettromagnetici
  • Cyber risk o inadeguatezza del sistema ICT
  • Non conformità in materia di trattamento dei dati personali
  • Procedimenti legali da parte dei consumatori
  • Compromissione della continuità e della qualità del servizio
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale e degli strumenti di finanza sostenibile
  • Sistema di ERM (Operational Risk Policy, Climate Change Risk Policy e Cyber Risk Policy)
  • Modello di Business Continuity Management (BCM) aziendale: presidi organizzativi e tecnologici per la continuità dei processi aziendali
  • Strumenti di monitoraggio dei servizi e degli impianti, sistemi di telecontrollo per la sicurezza di reti e impianti
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Adozione delle best available technologies • Autorizzazioni ambientali
  • Piano di business continuity
  • Piani di gestione delle emergenze
  • Indagini annuali di customer satisfaction e individuazione delle azioni di miglioramento
  • Coperture assicurative
  • Certificazione 27001
  • Sistema di gestione del trattamento dei dati personali

Qualità del servizio e orientamento al cliente

(G1, G6, E2, E3, F4, A4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Perdita di clienti
  • Errori nell'addebito dei servizi e nella gestione del credito
  • Riduzione dei livelli di soddisfazione dei clienti
  • Ritardi/inadempimenti da parte di fornitori nell’esecuzione delle attività terziarizzate
  • Pratiche commerciali non coerenti con il quadro normativo/regolamentare vigente
  • Mancato rispetto dei protocolli e delle normative a tutela dei clienti
  • Mancata o scorretta gestione delle relazioni con i clienti
  • Contenziosi con clienti, Associazioni di Consumatori/ Class action
  • Perdita certificazione 9001 e conseguente impossibilità di partecipare a gare
  • Inefficacia della strategia commerciale OPPORTUNITÀ
  • Sviluppo delle quote di mercato
  • Piano industriale e relativi investimenti per la qualità del servizio
  • Codice Etico
  • Codice di Condotta commerciale ARERA
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte) Sistema di ERM
  • CRM multicanale e iniziative di caring
  • Accordi specifici con organizzazioni dei consumatori e presidio continuativo delle relazioni
  • Protocolli e normative in materia di tutela del cliente con specifici processi e procedure
  • Indagini annuali di customer satisfaction e individuazione delle azioni di miglioramento
  • Attività di monitoraggio e di definizione di azioni correttive in caso di reclami/ lamentele
  • Carte dei servizi e disciplinari di servizio
  • Conciliazione paritetica
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Occupazione, sviluppo delle risorse umane e welfare

(E3, G4, F4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale
  • Perdita di competenze chiave/inadeguatezza dei profili professionali
  • Perdita di talenti
  • Rallentamento/interruzione dell’operatività e/o compromissione del livello di qualità del servizio per cause riconducibili ad assenza di personale
  • Politiche di esternalizzazione non gestite adeguatamente
  • Contenziosi in materia giuslavoristica
  • Sanzioni e multe per mancato rispetto delle normative giuslavoristiche
  • Scarsa attenzione al benessere dei dipendenti
  • Scarso equilibrio tra lavoro e vita privata

OPPORTUNITÀ

  • Miglioramento del clima interno
  • Quadro normativo favorevole per un miglior welfare aziendale
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale
  • Codice Etico
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Iniziative di talent acquisition
  • Politiche di compensation & benefit
  • Programmi di retention e welfare aziendale
  • Monitoraggio dell’evoluzione normativa giuslavoristica e audit specifici sul rispetto delle normative
  • Procedure: Ricerca e selezione del personale; Formazione e addestramento
  • Linee guida: Definizione delle risorse chiave; Gestione per obiettivi; Sviluppo economico e professionale del personale
  • Comunicazione interna
  • Career plan e sistemi di valorizzazione del merito
  • Welfare plan
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Relazioni industriali

(G4, F4, A6)

FATTORI DI RISCHIO

  • Disarticolazione dei rapporti con organizzazioni sindacali e conseguente impatto operativo e reputazionale negativo
  • Rallentamento/interruzione dell’operatività a causa di scioperi dei lavoratori (es. in occasione del rinnovo del contratto collettivo, trasformazione dell’attività, cambiamenti organizzativi ecc.)
  • Gestione delle relazioni industriali articolata su 3 livelli: di Gruppo, aziendale, territoriale
  • Studi per il rinnovo dei CCNL di riferimento e partecipazione ai relativi lavori in sede nazionale

Diversità e inclusione

(G4, F4)

FATTORI DI RISCHIO

  • Mancato raggiungimento dei target previsti dal Piano Industriale
  • Politiche/comportamenti collettivi/ individuali che non tengono conto dei valori della diversità e dell’inclusione
  • Contenuti pubblicitari percepiti come discriminatori
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale
  • Codice Etico
  • Programmi e iniziative di diversity management
  • Progetto “Futuro D”
  • Assunzione di personale svantaggiato
  • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Salute e sicurezza dei lavoratori

(G7, F4, E2, E3)

FATTORI DI RISCHIO

  • Infortuni e malattie professionali di dipendenti
  • Eventi epidemici con ripercussioni sulla salute dei lavoratori
  • Responsabilità civile e/o penale delle figure previste dal D.Lgs 81/08
  • Perdita certificazione 18001 e conseguente perdita premio INAIL
  • Inosservanza delle norme in materia di salute e sicurezza
  • Impatto operativo, economico e reputazionale negativo connesso al mancato presidio della salute e sicurezza dei lavoratori

OPPORTUNITÀ

  • Innovazioni tecnologiche che rendono più sicure le attività operative
  • Pianificazione e monitoraggio dei target di Piano Industriale
  • Codice Etico
  • Servizio prevenzione e protezione
  • Formazione specifica del personale
  • Sistema di ERM
  • Sistema di Gestione Certificato (valutazione rischi, misure di contenimento e verifiche di terza parte)
  • Procedure: Gestione degli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro; Gestione dei DPI; Gestione degli incidenti e infortuni; Tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici gestanti, puerpere ed in periodo di allattamento
  • Piani di gestione delle emergenze
  • Piani di sorveglianza sanitaria
  • Coperture assicurative
  • Modello organizzativo 231 e flussi informativi agli Organismi di Vigilanza su salute e sicurezza
  • Analisi dei “near miss” e azioni conseguenti • Obiettivi di medio e/o lungo termine per il management

Diritti umani

(G4, F4, E3)

FATTORI DI RISCHIO

  • Violazione dei criteri di condotta del Codice Etico e delle normative vigenti da parte di dipendenti
  • Azioni discriminatorie verso clienti e dipendenti
  • Violazione dei diritti dei cittadini disabili
  • Violazione dei diritti dei dipendenti e dei collaboratori nella catena di fornitura
  • Impatti operativi, economici e reputazionali negativi derivanti alla violazione dei diritti umani
  • Codice Etico
  • Sistema di segnalazione agli Organismi di Vigilanza
  • CCNL
  • Carte dei servizi
  • Rimozione di barriere architettoniche negli edifici del Gruppo
  • Accessibilità dei servizi per cittadini disabili

Alla Direzione Risk Management di Gruppo, alle dipendenze del Vice Presidente, sono demandate, fra l’altro, le attività di verifica della gestione integrata del sistema di Enterprise Risk Management di Gruppo, in termini di impostazione metodologica, definizione delle policy e monitoraggio del sistema e, in raccordo con l’Amministratore Delegato, la stipula e la gestione delle polizze assicurative con il supporto delle funzioni Approvvigionamenti, Logistica e Servizi e Affari Legali. È inoltre attivo un processo di valutazione periodica della sinistrosità nei diversi settori e su tutte le aree operative del Gruppo al fine di circostanziarne le cause e rendere operative le più idonee azioni di trattamento per prevenire e/o contenere gli impatti dei sinistri.