Tassonomia Europea

Il Green Deal è la strategia che l’Europa si è data per diventare una società a impatto climatico zero entro il 2050, proteggere la salute e il benessere dei cittadini, conservare e migliorare il capitale naturale e la biodiversità. Questa sfida necessita non solo di fondi pubblici (come quelli del Next Generation EU), ma anche privati. Per questo, nell’ambito del Piano d’azione per la finanza sostenibile, la Commissione Europea ha definito la Tassonomia (Regolamento UE 2020/852), un sistema unico di classificazione delle attività economiche che definisce i criteri per valutarne la sostenibilità ambientale, incentivando le imprese a rendere i loro modelli più ecosostenibili, implementando investimenti in questa direzione, e a fornire disclosure delle informazioni legate all’ambiente e al clima.

La Tassonomia individua sei obiettivi ambientali per identificare le attività economiche sostenibili: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse marine, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Un’attività economica è allineata alla Tassonomia, e quindi è considerata sostenibile, se rispetta tre principi fondamentali:

  • contribuire in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali, rispettando criteri di vaglio tecnico specifici per ogni attività (substantially contribute);
  • non arrecare un danno significativo a nessuno degli obiettivi ambientali (Do Not Significant Harm - DNSH);
  • essere conforme alle garanzie minime stabilite dall’OECD’s Guidelines for Multinational Enterprises1 e dagli United Nation Guiding Principles on Business and Human2 (comply with minimum safeguards).

Le imprese obbligate alla pubblicazione della Dichiarazione di carattere non finanziario (DNF) devono comunicare tre indicatori (KPIs): fatturato, spese operative (OpEx) e spese in conto capitale (CapEx), relative ad attività allineate alla Tassonomia.

Il 9 dicembre 2021, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Regolamento delegato UE (2021/2139) – cosiddetto Atto delegato Clima – che definisce i criteri tecnici per i primi due obiettivi (mitigazione e adattamento al cambiamento climatico) e nel corso del 2022 è prevista la pubblicazione degli Atti delegati relativi agli altri quattro obiettivi.

Il Gruppo Iren, condividendo le finalità della Tassonomia quale strumento di omogeneizzazione, sicurezza e trasparenza delle informazioni verso tutti gli stakeholder, ha partecipato attivamente ai vari processi di consultazione, fornendo input tramite le associazioni settoriali e il Corporate Forum on Sustainable Finance (CFSF) cui il Gruppo partecipa.

 

Adozione della Tassonomia Europea

La Tassonomia prevede che per il primo anno di applicazione (2022) venga comunicata, relativamente all’anno precedente (2021), solo la quota di attività economiche ammissibili e non ammissibili alla Tassonomia stessa in termini di fatturato, spese in conto capitale e spese operative (Regolamento Delegato UE 2021/2178), mentre a partire dal 2023 la comunicazione dovrà riguardare i KPIs relativi alle attività allineate alla Tassonomia. È definita attività economica ammissibile alla Tassonomia, un’attività descritta nell’Atto delegato Clima, indipendentemente dal fatto che soddisfi i criteri di vaglio tecnico per essa stabiliti. Le attività ammissibili costituiscono, quindi, l'universo di base delle attività che hanno il potenziale per allinearsi ai criteri di screening tecnico. Al contrario è attività economica non ammissibile quella non descritta nell’Atto delegato Clima.

Per implementare la Tassonomia Europea nel proprio sistema di monitoraggio e reporting, il Gruppo Iren ha avviato, a inizio 2021, un processo e un team di lavoro interfunzionale (Business Unit, Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali, Controllo di Gestione, Affari Regolatori, Affari Societari, Finanza e Sistemi Informativi) che ha effettuato l’analisi di tutte le attività economiche gestite, ne ha verificato la coerenza con la Tassonomia, nell’estensione ad oggi in vigore, e ha identificato le attività ammissibili e le attività non ammissibili. È importante rilevare che tra le attività non ammissibili di fatto risultano ricomprese due differenti tipologie:

  • le attività che non sono incluse negli Atti Delegati ad oggi adottati, tenendo in considerazione che la prevista evoluzione e dinamicità della Tassonomia dovrebbe, in particolare includendo altri obiettivi ambientali, ampliare la portata delle attività ammissibili (es. produzione energetica da gas naturale, gestione dei rifiuti in ottica di economica circolare);
  • le attività escluse perché ritenute non produttive di impatti significativi sugli obiettivi ambientali considerati dalla Rientra, per esempio, tra le attività escluse la vendita di energia elettrica ai clienti finali che, nelle valutazioni del Gruppo Iren, potrebbe contribuire in modo consistente alla mitigazione dei cambiamenti climatici in una logica di progressiva elettrificazione dei consumi, orientata verso la commercializzazione di energia elettrica prodotta al 100% da fonti rinnovabili.

A valle dell’analisi delle attività, è stato definito un sistema di codifica dei conti, al fine di calcolare i KPIs richiesti dalla Tassonomia, ed è stata intrapresa la verifica dell’allineamento delle attività, in funzione dei criteri di vaglio tecnico e dei DNSH.

Nel processo di implementazione della Tassonomia, anche a fronte dell’esigenza di definire criteri interpretativi omogenei, è risultato fondamentale il confronto con altri player del settore sia direttamente sia attraverso tavoli di lavoro associativi (es. Utilitalia, Assonime).

 

Quote di attività ammissibili e non ammissibili alla Tassonomia

Di seguito sono rappresentate le quote di attività ammissibili e non ammissibili relative ai tre KPIs richiesti dalla Tassonomia.

È opportuno rilevare che l’elaborazione degli Atti Delegati per i quattro obiettivi ambientali relativi a uso sostenibile e protezione dell’acqua e delle risorse marine, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, dovrebbero rafforzare l’aderenza del modello di business del Gruppo Iren alla Tassonomia, considerando che l’attuale analisi copre esclusivamente gli obiettivi mitigazione del cambiamento climatico e adattamento al cambiamento climatico.

Informazioni di maggior dettaglio sulle attività ammissibili e non ammissibili, oltre che sui criteri di calcolo della relativa quota di ricavi, spese operative e spese in conto capitale, si rinvia alla tabella di p. 296.

 

Ricavi

I ricavi totali assunti per la definizione dell’indicatore (denominatore) sono quelli rendicontati nel Bilancio consolidato, in conformità con i principi contabili internazionali, con la sterilizzazione degli effetti derivanti dai beni in concessione (IFRIC 12). Nel calcolo dell’indicatore sono stati considerati al numeratore solo i ricavi derivanti da vendite esterne. Adottando tali criteri, la quota di ricavi afferenti alle attività ammissibili alla Tassonomia, per gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e adattamento al cambiamento climatico, si attesta al 30,7% dei ricavi 2021, pari a oltre 1.450 milioni di euro, prevalentemente riferita agli ambiti reti energetiche, servizio idrico integrato e raccolta e trattamento dei rifiuti in impianti di recupero di materia.

Ricavi

Si ritiene significativo evidenziare che la Tassonomia non contempla attività che hanno una considerevole rile- vanza per il Gruppo, quali ad esempio la vendita di commodities (circa 38% dei ricavi consolidati) che potrebbe, in realtà, avere un impatto positivo sulla mitigazione del cambiamento climatico se orientata alla commercializ- zazione di energia elettrica da fonti rinnovabili o gas low carbon. Sterilizzando gli effetti di tale attività, la quota di ricavi connessi ad attività green si attesterebbe al 50%.

Spese operative (OpEx)

In linea con le interpretazioni fornite dalla Commissione Europea3, le spese operative considerate ai fini del cal- colo dell’indicatore non includono le seguenti spese: generali, per materie prime, del personale per la gestione delle attività, di gestione dei progetti di ricerca e sviluppo, per elettricità, fluidi o reagenti necessari al funziona- mento di proprietà, impianti e attrezzature.

OpEx

 

Il 52,9% delle spese operative 2021 (OpEx), pari a circa 472 milioni di euro, è riferito ad attività ammissibili per gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e adattamento al cambiamento climatico. Si tratta di spese prevalentemente riferite agli ambiti raccolta e trattamento rifiuti in impianti di recupero di materia, smart solution e servizio idrico integrato.

Spese in conto capitale (CapEx)

Nelle spese in conto capitale assunte per la definizione dell’indicatore sono inclusi, al denominatore, gli incrementi agli attivi materiali e immateriali prima dell’ammortamento, della svalutazione e di qualsiasi rivalutazione, inclusi anche gli incrementi derivanti da aggregazioni aziendali e i leasing di lungo periodo capitalizzati (IFRS 16).

sd

Il 59,2% delle spese in conto capitale 2021 (CapEx), pari a oltre 508 milioni di euro, è riferito alle attività ammissibili per gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e adattamento al cambiamento climatico. La quota maggiore di tale percentuale riguarda gli ambiti servizio idrico integrato, reti energetiche, distribuzione del teleriscaldamento, dell’energia elettrica e del gas e raccolta e trattamento dei rifiuti in impianti di recupero di materia. 

 

 

1 OECD Guidelines for Multinational Enterprises – rivolti alle imprese multinazionali che operano in Paesi aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) – forniscono principi e standard, non vincolanti, per una condotta commerciale responsabile in base alle leggi applicabili e agli standard riconosciuti a livello internazionale.

2 United Nations Guiding Principles on Business and Human Rights (UNGPs) sono uno strumento, formato da 31 principi, che attuano il framework “Proteggi, rispetta e rimedia” delle Nazioni Unite per ciò che riguarda i diritti umani all’interno dei business.

3 Draft Commission notice on the interpretation of certain legal provisions of the Disclosures Delegated Act under Article 8 of EU Taxonomy Regulation on the reporting of eligible economic activities and assets 2/2/2022.